mercoledì 3 settembre 2008

Roba da museo


Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari è a Roma, in un luogo monumentale ma anche un pò cimiteriale: l'EUR. A ventidue anni ho iniziato a frequentare quel luogo che ancora ritengo essere il Museo di Antropologia più ricco ed interessante d'Italia. Devo ammettere che l'esposizione degli anni settanta era ancora affascinante poichè conservava le tracce della grande mostra di Entnografia Italiana del 1911. Erano vaghi echi ma ancora presenti. I tesori, per un giovane studente, erano gli archivi: foto, registrazioni sonore, oggetti... ed io ero libero di sguazzare in quella specie di bazar delle culture italiane. Non avevo mai visto niente di simile. La mia docente di antropologia all'università di Salerno, Annabella Rossi, dirigente del museo, mi aveva dato una opportunità esaltante. Lavoravo alla catalogazione degli oggetti, dei documenti sonori, delle fotografie, ma allora si faceva senza pensare di costruirci su una qualche carriera. Era una parte del lavoro e mi serviva a conoscere ed analizzare repertori di oggetti e di beni immateriali, come si abusa oggi. Poi iniziai l'attività di ricerca al seguito della Rossi sui rituali del Sud. Questo imprinting ha determinato tutte le mie successive scelte : cercare di comprendere almeno alcune componenti delle culture dei luoghi dove vivevo ed ero nato; attraverso l'uso dei mezzi tecnici di documentazione lasciare traccia di questo lavoro nelle istituzioni pubbliche; acquisire competenze per la creazione di musei e centri di documentazione dedicati alle culture locali; continuare a svolgere l'attività di ricerca anche al di fuori dell'accademia e delle istituzioni.

! maggio all'auditorium canzoni illustrate dalle mie fotografie

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Parte del programma di sala del concerto del primo Maggio